DA CAGLIARI AI MONTI DELLA BARBAGIA TRA IL VERDE, I NURAGHE E INCONTRI INASPETTATI
Il percorso di oggi ci porterà nella zona della barbagia di Belvì.
È mattino, anche se siamo in pieno autunno la giornata si presenta serena e fa capolino un bel sole. Ma è sempre meglio essere previdenti.Come ho spiegato altre volte, la Sardegna è quasi sempre battuta dai venti e questi spesso determinano dei cambiamenti climatici quasi improvvisi. Dunque meglio partire preparati e ben coperti. La moto è pronta. Un ultimo controllo al giusto bagaglio (attrezzi vari e soprattutto tuta antipioggia). Il serbatoio non è pieno ma so che incontrerò dei distributori lungo il percorso.
Si parte. All’uscita di Cagliari ci immettiamo sulla SS 131 (conosciuta anche come la Carlo Felice) in direzione Sassari.
Il percorso è tranquillo, il sole è abbastanza tiepido e proseguo già pregustando nuovi paesaggi.
Dopo circa 40 chilometri, prima del centro abitato di Sanluri, si svolta a destra, seguendo le indicazioni stradali “Furti-Segariu”.
Da questo momento e per tanti chilometri non c’è da
sbagliare. Basta sempre seguire la strada statale 197, piccola, tortuosa, che
attraversa diversi centri abitati. Superato il bivio del centro di Segariu, ho
un sussulto….avevo scordato di fermarmi per fare il pieno di benzina e ormai
sono in riserva. Continuo lungo la strada che mi presenta un panorama
abbastanza spoglio. Pochi alberi, terreni brulli. Si, la scarsa pioggia
dell’ultimo anno qua si è fatta sentire parecchio. Nell’aria si percepisce
fortissimo un odore di terra secca, non era quello che mi aspettavo.
Dopo qualche curva, un breve rettilineo e si arriva al
centro abitato di Villamar. Una brevissima sosta per il rifornimento e
decido di ripartire subito. Nella mente passano tanti pensieri e so già che
farò una sosta prolungata non molto. Sempre proseguendo per la S.S 197
si arriva ad un altro piccolo paese. Siamo a Las Plassas che attraversiamo e
lasciamo alle nostre spalle.
Ancora pochi chilometri e finalmente entro nel paese di Barumini, piccolo centro abitato ma ricchissimo di storia antichissima. Seguendo le indicazioni stradali svolto a sinistra e decido che la prima sosta sarà qui, nel complesso nuragico di Barumini. (https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/barumini). Vi invito a fermarvi e ad ammirare uno dei luoghi simbolo della nostra terra. Vi è la possibilità di fare delle visite guidate e sono certo che rimarrete stupiti dalla maestosità e dalla rara bellezza di questo luogo. Dalla sommità del nuraghe si spazia fino all’orizzonte e malgrado il terreno sia arido la sensazione che lascia dentro è decisamente rilassante.
Ancora pochi chilometri e finalmente entro nel paese di Barumini, piccolo centro abitato ma ricchissimo di storia antichissima. Seguendo le indicazioni stradali svolto a sinistra e decido che la prima sosta sarà qui, nel complesso nuragico di Barumini. (https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/barumini). Vi invito a fermarvi e ad ammirare uno dei luoghi simbolo della nostra terra. Vi è la possibilità di fare delle visite guidate e sono certo che rimarrete stupiti dalla maestosità e dalla rara bellezza di questo luogo. Dalla sommità del nuraghe si spazia fino all’orizzonte e malgrado il terreno sia arido la sensazione che lascia dentro è decisamente rilassante.

Siamo nel territorio della Giara di Gesturi. Tutto questo
territorio, compresi i centri abitati che mi sono lasciato alle spalle sono
ricchi di storia millenaria e di siti archeologici da visitare.
Dopo questa sosta è il momento di riprendere il cammino,
ancora non ho in mente una meta ben precisa ma questa è una delle mie
peculiarità. Adoro vivere il viaggio e tutti i luoghi che visito sono per me una meta.
Sempre proseguendo sulla nostra solita strada statale giungo
ad un bivio dove mi si presentano due scelte. Svoltare a destra o a sinistra?
L’istinto mi dice sinistra e io lo seguo.
Il viaggio prosegue seguendo l’indicazione Nurallao, altro
piccolo centro abitato e da qui proseguo seguendo le indicazioni stradali che
mi porteranno al centro abitato di Laconi. La strada inizia ad essere molto più tortuosa e
stretta. Il manto stradale non è dei migliori e come sempre vi invito a
viaggiare con la massima prudenza. D’altronde il viaggio deve essere una
continua scoperta per gli occhi e per la mente e va assaporato con la giusta tranquillità.

Laconi merita una visita o almeno nel mio caso, approfittandone
per un caffe e per sgranchire le gambe, di una brevissima passeggiata nella
strada principale.
Si torna in sella e si prosegue il viaggio.

Ogni tanto è impossibile non fermarsi ad ammirare il
panorama, magari nei punti dove occorre andare quasi a passo d’uomo per i
diversi passaggi a livello incustoditi e con gradini abbastanza profondi
sull’asfalto.
Ed alla fine una bella pausa sulla vetta. E’ il “Valico di Ortuabis” nell’omonima foresta. Siamo ad oltre 800 metri s.l.m.. Una bella altezza per la nostra isola, ma ne vale veramente la pena.



Ma ciò che gli occhi trasmettono alla mente sono una grande e profonda sensazione di pace.
E’ ormai giunta quasi l’ora del pranzo e dopo le ultime
curve eccoci arrivare a Meana Sardo, centro abitato della provincia di Nuoro.
Il paese, malgrado sia l’ora di pranzo è abbastanza animato.
Qui siamo nel cuore della Sardegna e si respira quell’aria di altri tempi, con
le persone anziane sedute sui muretti a parlare mentre attendono di sedersi a tavola per il pranzo con la propria famiglia. (https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/meana-sardo)
Dopo aver percorso tutta la strada principale, individuo un
punto dove potermi fermare per dissetarmi. E’ una piccolissima piazza (che poi
scoprirò essere la piazza principale del paese), lastricata di ciottoli.
E come spesso capita a chi viaggia, ho una magnifica ed inaspettata sorpresa. Una voce mi chiama. Mi giro e mi si presenta davanti una carissima amica, una persona che non incontravo da oltre dieci anni. Abitando li di fianco e sentendo il rombo di una Harley aveva pensato bene di dare uno sguardo. A questo punto capisco che la sosta si prolungherà più del previsto. E’ anche lei una biker, ed inoltre è una artista eccezionale (date uno sguardo alla sua pagina facebook e vedete i suoi lavori https://www.facebook.com/profile.php?id=100011745175312). L’aperitivo è gradevole e abbiamo oltre dieci anni di vita da raccontarci. In un attimo la mia amica italo-tedesca recupera una vecchia foto in cui immortalammo un nostro lontano incontro e così, tra una chiacchiera e l'altra, decidiamo di scattare un’altra foto, simile alla precedente....non si sa mai, magari il prossimo incontro sarà tra altri dieci anni.
E come spesso capita a chi viaggia, ho una magnifica ed inaspettata sorpresa. Una voce mi chiama. Mi giro e mi si presenta davanti una carissima amica, una persona che non incontravo da oltre dieci anni. Abitando li di fianco e sentendo il rombo di una Harley aveva pensato bene di dare uno sguardo. A questo punto capisco che la sosta si prolungherà più del previsto. E’ anche lei una biker, ed inoltre è una artista eccezionale (date uno sguardo alla sua pagina facebook e vedete i suoi lavori https://www.facebook.com/profile.php?id=100011745175312). L’aperitivo è gradevole e abbiamo oltre dieci anni di vita da raccontarci. In un attimo la mia amica italo-tedesca recupera una vecchia foto in cui immortalammo un nostro lontano incontro e così, tra una chiacchiera e l'altra, decidiamo di scattare un’altra foto, simile alla precedente....non si sa mai, magari il prossimo incontro sarà tra altri dieci anni.
E’arrivato il momento di accomiatarci e vista l’ora decido di trattenermi qui per mangiare qualcosa. Chiedo nel bar dove mi trovo un consiglio su dove poter mangiare qualcosa e lui mi indica a poca distanza una trattoria. E’ la trattoria “Antichi Sapori”.

Probabilmente ciò che ho speso qui per
mangiare, da altre parti non sarebbe bastato per bere un cocktail. Non
posso che ringraziare e dare un arrivederci ad una prossima visita.
Dopo aver mangiato e bevuto, è sempre meglio rilassarsi un
attimo prima di rimettersi in marcia, ed io lo faccio in un punto che avevo
notato prima di fermarmi. Giusto all’uscita del paese vi è uno spiazzo con una
sorgente d'acqua immersa nel verde (ma non prima di aver fatto rifornimento di
carburante!).

Mi trattengo più del previsto ed è giunto il momento di ripartire. La voglia è quella di
proseguire, ma vista l’ora (e comunque con la voglia di ritornare in questo posto, magari
seguendo un altro
percorso) decido di ripercorrere la strada fatta per arrivare
fin qui.
Sembrerà strano, ma il percorso per il rientro dona alla vista
altri spettacoli. Probabilmente perchè il punto di prospettiva è un’altro.
La strada mi saluta con il suo spettacolo magnifico,
lasciando nei miei occhi questa ultima collina che io ho ribattezzato con il
nome di “collina Rock”.
Vedi Itinerario 4 (I Consigli di Old Biker)
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