PERCORRENDO LA CAMPUOMU FINO A VILLASIMIUS


Oggi vi porterò a fare un giro in quella che è la più rapida e antica via di collegamento della Sardegna orientale, ossia la SS 125, conosciuta anche l’Orientale Sarda. E percorreremo il tratto meglio noto come la “Campuomu”.
Partendo da Cagliari, l’indicazione da seguire sulla segnaletica è Muravera-Tortolì, e la ritroviamo percorrendo un breve tratto della SS 554 dall’uscita di Cagliari.
Dopo averla percorsa per pochi chilometri possiamo subito ammirare sulla destra l’invaso del “Simbirizi”, il più importante invaso per l’approvvigionamento idrico della zona del capoluogo.
Proseguendo dopo breve ritroviamo subito la segnaletica che ci indica che siamo proprio sulla strada giusta e già da qui il paesaggio cambia…diventa verde, i profumi si fanno intensi e l’aria diventa più frizzante.
Si inizia a salire su un percorso prediletto da tantissimi bikers per via delle tantissime curve. Vi invito alla massima prudenza perché il manto stradale non è dei migliori, sono presenti tanti avvallamenti sul terreno, cambi di manto stradale, e con un asfalto che con un minimo di umidità diventa scivoloso.
Ma a noi piace comunque percorrerla ed immergerci in questo grande polmone verde.
Vi invito a fare subito una piccola breve sosta, per sorseggiare un buon caffè caldo ammirando la natura che ci circonda, nel bar che si trova in località San Gregorio, il bar “Su Passu” (lett. Il Passo).
Sarà questa l’unica possibilità di sorseggiare o mangiare qualcosa di caldo fino al villaggio località San Priamo, dopo aver percorso circa 50 Km di curve e tornanti.
Dopo la piccola sosta si riparte. La strada sarà tutta in salita fino al valico di Arcu ‘e Tidu. Siamo sui “Monti dei Sette Fratelli”, in località Burcei. Abbiamo raggiunto il punto più alto a circa 426 metri di altezza. Il panorama è mozzafiato, tantissimo verde malgrado la costante siccità della Sardegna.
La vegetazione è molto fitta e la macchia mediterranea, i corbezzoli, i tantissimi lecci e gli oleandri ci fanno assaporare una profumazione veramente intensa. Inizia il percorso in discesa. La strada a parte qualche brevissimo rettilineo è fatta di tantissime curve.


 E come previsto l’umidità la ha resa molto scivolosa. Continuiamo a percorrerla ammirando questo grandissimo regalo della natura che ci regala spettacoli inaspettati come il volo di una coppia di falchi o lo scorgere sul fondo della vallata di piccoli laghetti naturali.

 Facciamo una so,sta per ammirare un altro spettacolo che poi è uno dei punti più suggestivi del percorso “l’arco dell’Angelo”, dove le alte pareti granitiche erose dall’acqua strapiombano sul rio Cannas, fiancheggiato da una folta vegetazione. Bellissimo! Un posto dove dare libero sfogo ai propri pensieri.

Ora si prosegue sempre più giù, continuando ad ammirare il paesaggio tra una curva e l’altra…ed eccoci….improvvisamente ci rendiamo conto che questa è l’ultima curva. Lo campiamo perché vediamo già il vecchio ponte di granito “Sa Picocca” (che ovviamente attraverseremo) che prende il nome dall’omonimo rio (fiumiciattolo) nato dalla affluenza del “Rio Cannas”(che ci ha accompagnato durante tutta la discesa) con il “Rio Ollastu”.

La strada ora prosegue su un lungo, ma abbastanza stretto, rettilineo.
Improvvisamente e inaspettato, poco prima del villaggio di San Priamo (Frazione del Comune di San Vito), ci appare un nuraghe. È questo il “nuraghe di Asoru”. È proprio a pochi metri dalla strada asfaltata e merita una visita.
Proseguiamo nel nostro percorso e entrati nel villaggio di San Priamo, prendiamo subito il primo incrocio sulla destra. L’intenzione è quella di arrivare fino alla  costa e lo facciamo seguendo il vecchio percorso stradale. Il tracciato si fa ancora più stretto anche se qui le curve diventano molto docili. È un susseguirsi di vecchi villaggi, tra i quali il più conosciuto è “Camisa”. Durante il tragitto troviamo le indicazioni di una grande azienda sarda “Bresca Dorada” e notiamo che c’è la possibilità di fare delle visite guidate.

Ma è già tardi ed è il momento di fermarci a mangiare qualcosa. Conoscendolo, vi consiglio di fermarvi (siamo ad ottobre ed è ancora aperto) al ristorante  “I Menhirs”, con una ambientazione molto tradizionale e delle ottime specialità.




Dopo la sosta si prosegue. Facciamo un’altra piccola sosta in località “Olia Speciosa”, frazion del Comune di Castiadas. Ed ora riprendiamo la strada e seguendo l’indicazione “Costa Rey” dopo un lungo rettilineo, affrontiamo due o tre curve e ci ritroviamo di fronte la straordinaria  bellezza del mare di Capo Ferrato.
Ovviamente merita una sosta, peccato per il cielo che inizia ad annuvolare ed il forte vento che sconsiglia la possibilità di un bagno. E si…..mi raccomando, è sempre meglio portarsi dietro un asciugamano e il costume.Ritorniamo indietro ripercorrendo la strada precedente ed entrati nella frazione di Olia Speciosa, la attraversiamo diretti verso il paese di Castiadas.
Ritorniamo indietro ripercorrendo la strada precedente ed entrati nella frazione di Olia Speciosa, la attraversiamo diretti verso il paese di Castiadas. Lo Attraversiamo e seguiamo l’indicazione Villasimius, noto centro balneare, ricco di tantissime e stupende spiagge e cale. Merita una sosta e ne approfittiamo anche per sgranchire le gambe e magari bere un aperitivo.Da qui proseguiamo seguendo le indicazioni che ci portano al porto turistico e dopo averlo attraversato svoltiamo a destra “Cala Caterina”. Il sole inizia a calare, ma non c’è un filo di vento, l’aria è calda e….portarsi sempre dietro, in questo periodo, l’asciugamano e il costume è un’ottima scelta. Approfittiamo di questo scampolo d’estate per goderci il tramonto sul mare.




 Vabbè, son del posto e una telefonata, mi ricorda che devo passare a salutare un amico che festeggia il compleanno…un goccio di vino e il calore degli amici aiuta a scaldare anche le uscite in solitaria. Oltre al buon bicchiere di vino, visto che hanno appena terminato di mangiare, mi viene offerto anche un goccio di wiskey, al quale da buon bikers non posso rinunciare.  Si è fatta notte e la stanchezza, unita al calore del vino, consiglia di non affrontare il viaggio di rientro verso Cagliari.

Come da abitudine, porto sempre dietro il sacco a pelo. A me ha sempre aiutato nei momenti di “difficoltà”, lo consiglio anche a voi. Non ho una gran voglia di cercare un campeggio e mi trovo un punto ben riparato dove potermi rilassare e trascorrere la notte in compagnia delle stelle.
Sono oramai le nove e un timido sole, mi consiglia di rimettermi in viaggio prima che possa iniziare a piovere.
La decisione è quella di fare rientro percorrendo la strada panoramica che da Villasimius porta a Cagliari. Sono circa 50 km di curve e panorami mozzafiato con vista mare. Ammirando il percorso facciamo una tappa nel punto panoramico di fronte alla spiaggia di “Solanas”.

Si riparte ma il tempo è tutt’altro che clemente e dei grossi nuvolosi avvisano che la pioggia è imminente. Meglio indossare la tuta antipioggia e proseguire spediti verso la destinazione finale. Cagliari.








Mi raccomando, prestate sempre attenzione, il vento nella nostra isola è sempre in agguato e spesso lo ritroviamo improvvisamente dietro una curva, il pericolo è quello di un cambio improvviso di direzione.


Seguite anche la pagina de “I consigli di Old Biker”, presente in questo blog, su come guidare con la pioggia.



Vedi Itinerario 2 (I Consigli di Old Biker)


use the side button to choose your language
 Copyright © 2017 Sardinia Island and Bikers on The Road by Old Biker. All rights reserved 

Commenti

Post popolari in questo blog

DA CAGLIARI AI MONTI DELLA BARBAGIA TRA IL VERDE, I NURAGHE E INCONTRI INASPETTATI

CAGLIARI-SANT'ANDREA FRIUS-SAN NICOLO' GERREI-DOLIANOVA